7.12.07

1997/2007 - Csa Sisma

da www.csasisma.org

Sono passati dieci anni da quando a Macerata nasceva il sogno di un altro modo di vivere la nostra città, la nostra vita, la nostra storia.

Eravamo in pochi al freddo delle mura dell’ex-asilo di via Alfieri, ed ora ci ritroviamo in tanti riscaldati dal calore di una comunità sempre più ampia che giorno dopo giorno cammina con noi per un mondo dove diritti e libertà siano riconosciuti a tutti senza distinzione di razza, sesso e condizione sociale.

Per noi il Centro Sociale Sisma non è mai stato solamente un luogo, ma l’idea concreta e materiale che la cooperazione sociale, l’autogestione e l’autogoverno della società sono possibili e sempre più necessari in un momento in cui la politica ufficiale si allontana dai bisogni e dai desideri dei cittadini ed allo stesso tempo le derive populiste aggrediscono i fondamentali diritti del vivere insieme.

La possibilità di ridare voce e dignità alla democrazia partendo dal basso, dalla condivisione delle esperienze e delle proposte per una partecipazione maggiore delle persone alle decisioni della comunità, nel rifiuto di ogni soluzione di guerra e repressione ha sempre caratterizzato il nostro cammino. Da Genova a Parigi, dal Chiapas a Corridonia insieme a tutte le realtà che con noi hanno condiviso la battaglia per un altro mondo possibile.

Ed è così che siamo sempre ritornati ricchi di proposte e speranza in via Alfieri a Macerata, così sono nati altri luoghi come l’Ambasciata dei diritti in cui i nostri percorsi si sono intrecciati con quelli dei fratelli e sorelle migranti e precari, con i collettivi studenteschi e con la città tutta, reclamando e difendendo quei diritti che sono le basi di una società democratica e civile.

Oggi con la scusa della richiesta di una maggiore sicurezza in Italia e nel mondo si fanno strada culture dell’emergenza e della discriminazione razziale che credevamo sepolte in altre epoche storiche caratterizzate dall’annullamento di ogni diritto e libertà.

Per questo dopo dieci anni diciamo con forza che “La storia siamo noi”, dove il noi esprime tutte le persone e le comunità che all’isterismo securitario e razzista rispondono con l’integrazione sociale, l’affermazione dei diritti e delle libertà.

Macerata deve rimanere una città aperta e solidale, siamo qui anche per questo.

Il nostro sogno dopo dieci anni è quindi ancora più vivo e urgente, la nostra storia non è che l’inizio di un cammino per l’umanità contro chi devasta e saccheggia le nostre vite.

Link : MarcheGuida

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