18.10.07

Sabot

Dal dizionario della moda :

È uno zoccolo con la suola di legno e la tomaia in cuoio chiusa sul davanti, che lascia completamente scoperto il tallone. Simile agli zoccoli usati in Olanda, ma senza la punta rialzata. In Francia, alla fine del '700, erano molto diffusi fra i rivoluzionari. Per tutto l'800 e ancora all'inizio del '900 sono portati dai figli dei contadini, almeno sino alla prima comunione. Nel film di Olmi
L'albero degli zoccoli (1978) sono il lirico emblema delle vicende di alcune famiglie contadine della Bassa bergamasca. Dopo quasi un secolo, cambia la classe sociale che li adotta come nuovo status symbol. Alla fine degli anni '60, in piena contestazione giovanile, sono portati con disinvoltura dai giovani e dagli hippy di tutto il mondo, anche in città e d'inverno con grosse calze in lana colorata.

Dal dizionario di "noi facinorosi noglobal" :

Il termine sabot nasce originariamente dalla parola turca sabata, che indicava una calzatura persiana. Il termine entrò nello spagnolo come zapata (oggi zapato – scarpa da cui l’italiano ciabatta) e nel francese come sabot (zoccolo). Per una curiosa coincidenza della storia, la radice etimologica di questa parola ha finito con l’intrecciarsi a grandi movimenti di opposizione e ribellione sociale. In Messico il nome Zapata mutua l’etimologia del termine e finisce con il trasferirla nella denominazione di un vasto movimento rivoluzionario: lo zapatismo. In Francia tra la fine del 18esimo secolo e l’inizio del 19esimo i sabots indossati dai lavoratori francesi vengono gettati negli ingranaggi dei macchinari utilizzati nelle fabbriche per bloccarle ed arrestare la produzione: da sabot verrà così coniato il termine sabotaggio.

Tutto ciò per dire che domenica sono qui

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